Case di lusso, ci vogliono 5,7 mesi in media per venderle
L’offerta di immobili di lusso nel Bel Paese continua ad aumentare: a fine 2023, infatti, lo stock di case di pregio a disposizione è arrivato a rappresentare il 2,7% di tutta l’offerta italiana, con un aumento di 0,5 punti percentuali nel confronto con il 2022.

Un’offerta in crescita che si incontra con una domanda ancora sostenuta (+2% rispetto al 2019) e sempre più esigente e selettiva. Sono queste alcune delle evidenze emerse dal nuovo Osservatorio del mercato residenziale di lusso in Italia realizzato da Immobiliare.it, in collaborazione con LuxuryEstate.com, portale internazionale leader nel settore immobiliare di lusso. Questa terza edizione si arricchisce della collaborazione con Coldwell Banker Italy, gruppo che commercializza immobili di lusso.
Innanzitutto, c’è da dire che gli immobili di pregio hanno tempi di permanenza sul mercato più lunghi di quelli della casa tradizionale, ma il gap si è ridotto nel 2023: 5,7 mesi, inferiore di tre mesi rispetto a quello di inizio 2019, a fronte dei 5,3 del mercato tradizionale. Nel Nord e nel Centro Italia si concentra quasi il 90% del mercato complessivo del lusso. Poco meno del 36% si trova nell’area di Nord-Ovest, con il Centro che segue a breve distanza (32,5%). La terza area con più stock è il Nord-Est, che raccoglie circa il 20% del totale, in aumento del 2% rispetto al 2022. In coda si posizionano il Sud, con il 7% circa, e le Isole, con il 5% circa.
Milano si conferma la città con il più alto valore dello stock del lusso, 7,35 miliardi di euro, per la quasi totalità composto da appartamenti (99% circa), dato rimasto pressoché inalterato nel tempo. La domanda media si è invece ridotta nell’ultimo semestre del 2023, chiudendo l’anno con -10% rispetto ai livelli del 2019. Roma è al secondo posto per quanto concerne il valore dello stock, con 4,50 miliardi di euro, ma si è verificata una netta contrazione rispetto al primo semestre del 2019 (-29%). La Versilia resta la prima area turistica in classifica, collocandosi alle spalle delle due grandi città, con 4 miliardi di euro, composti per oltre i tre quarti da ville (77%), aspetto che rappresenta un’eccezione nel panorama italiano, dove a prevalere sono tendenzialmente gli appartamenti. Appena fuori dal podio si piazza la Riviera Ligure, con uno stock dal valore complessivo di circa 3 miliardi di euro.
“Il momento di buona salute attraversato dal mattone di prestigio – afferma Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – è testimoniato dal comportamento positivo di diversi indicatori, primo fra tutti quello relativo ai tempi di vendita, che risultano in forte accelerazione grazie a una domanda che, seppur raffreddatasi, rimane al di sopra dei livelli del pre-pandemia e incontra un’offerta in continuo aumento. Tuttavia, non è semplice trovare delle tendenze comuni a tutte le aree della nostra penisola, perché ogni anno si nota come quello di alta gamma sia, soprattutto in Italia, un settore molto frammentato, caratterizzato da peculiarità differenti per ogni territorio”.
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