Case indipendenti, continuano a piacere anche dopo il lockdown
Sono anni in cui l’interesse per le case indipendenti e semi-indipendenti è alto. A dirlo è l’Ufficio studi Tecnocasa in base ai dati delle agenzie affiliate molto diffuse sul territorio italiano.
Ed è in parte l’effetto pandemia. Ma a chi non piace avere un bel giardino tutt’intorno e nessun vicino rompiscatole? Nel primo semestre del 2023 ogni dieci case compravendute, due erano indipendenti o semindipendenti (20,6%). Si tratta di una percentuale più alta rispetto a quella che si registrava nel 2019, prima dell’arrivo della pandemia, ma comunque stabile rispetto a un anno fa. Subito dopo il primo lockdown, si è registrato un aumento di richieste. “Tendenza che prosegue tutt’ora seppur a livelli più contenuti rispetto al 2021, quando si era arrivati al 22,1%”, spiegano gli esperti della società immobiliare.
I tagli più ricercati vanno dai 101 e ai 150 metri quadri e compongono il 28,3% delle transazioni. A seguire ci sono i tagli con ampiezza tra 151 e 200 metri quadri (22,2%) e quelli tra i 51 e i 100 metri quadri (21,9%). Rispetto al 2022 si registra un lieve aumento delle percentuali di vendite di tagli superiori a 200 metri quadri, sempre più apprezzati dagli acquirenti. Spesso si acquista per lo più per viverci dentro (78,1%). Le case vacanza compongono il 9,7% delle compravendite di queste tipologie, mentre gli acquisti per investimento si attestano al 12,2% in aumento rispetto agli anni precedenti. Quando si investe su questi immobili lo si fa scegliendo i rustici dove realizzare strutture ricettive (B&B, case vacanza, agriturismi) la cui richiesta è molto alta. Da segnalare una lieve contrazione della percentuale di acquisto di soluzioni indipendenti e semindipendenti come casa vacanza, che in questo semestre torna al di sotto del 10%, mentre nel 2022 era salita al 10,6%. In genere si tratta di case con una bassa efficienza energetica: solo il 5,8% nella prima parte del 2023 ne aveva una elevata (A e B), il 15,6% si trovava in classi intermedie (C, D ed E), mentre la maggior parte aveva appunto una classe energetica bassa (F e G 78,6%).
Chi compra ha per lo più un’età compresa tra 35 e 44 anni (32,0%), poi ci sono gli acquirenti con un’età tra 18 e 34 anni (24,1%) e tra 45 e 54 anni (23,0%). Rispetto al 2022 diminuisce la percentuale di acquisto da parte di under 34, mentre aumenta quella degli over 55. Le famiglie sono il 79,6% degli acquirenti, mentre i single compongono il 20,4% del campione. Il dato sui single è in crescita rispetto ai semestri precedenti quando non superava il 17%. Infine, le compravendite di soluzioni indipendenti e semindipendenti avvengono senza l’ausilio di un mutuo nel 50,7% dei casi, mentre il 49,3% degli acquisti avviene attraverso il ricorso al credito. Il primo semestre del 2023 evidenzia un’ulteriore contrazione della percentuale di chi acquista con un mutuo, tendenza determinata anche dall’aumento dei tassi.
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