Terreni, continua il calo degli acquisti
Tra luglio e settembre dello scorso anno sono stati scambiati in Italia 26mila ettari di terreni.

L’11% in meno rispetto a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2022. Un calo già iniziato nel trimestre precedente e registrato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate.
La tendenza in corso è più accentuata nelle regioni del centro dove si registra addirittura una flessione del 25% degli scambi. Il mercato dei terreni ha visto un andamento altalenante in questi anni: dopo il recupero del 2022, il 2023 si era aperto ancora con una crescita dei volumi di compravendita, seppur debolmente positiva, ma già tra aprile e giugno si era assistito a una flessione significativa e poi proseguita nel terzo trimestre.
Il Sud, con più di 7.000 ettari di terreni compravenduti, continua a essere il mercato di maggior peso del Paese e a mostrare la maggiore capacità di resistenza, con una riduzione tendenziale degli scambi tra luglio e settembre scorsi di circa il 6%. Calano sia le compravendite di terreno agricolo (-11,9%) che di quello edificabile, (-5,8%). Nelle regioni centrali, nelle quali gli scambi di terreni edificabili, già in crescita tendenziale nel precedente trimestre del 7,3%, si rafforzano raggiungendo quasi il 40% in più rispetto allo stesso trimestre del 2022.
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